Lo scandalo dei mondiali di calcio in Qatar
Quest’anno i mondiali di calcio si svolgeranno in Qatar, a Doha; dietro questo evento si nascondono molte vittime straniere che lavorano per la costruzione di stadi e infrastrutture come strade, aeroporti, mezzi pubblici, hotel e ristoranti.
Sono più di 6500 i lavoratori immigrati morti e provengono soprattutto da India, Nepal e Bangladesh. Lavorano in condizioni disumane per un numero di strutture senza precedenti in un’area geografica che ne era completamente sprovvista.
Un gigantesco cantiere nazionale per la costruzione di sette nuovi stadi e la ristrutturazione di altri quattro, che ha tolto la vita a tantissimi lavoratori senza diritti e spesso dimenticati dallo stato.
In Qatar chi ha provato a denunciare lo sfruttamento dei lavoratori e le morti legate all’organizzazione dei mondiali ha fatto una brutta fine, si era già previsto che ci fossero molte vittime ma non a livelli così eccessivi.
Le pessime condizioni dei lavoratori sono rimaste le stesse negli ultimi anni senza che nessuno intervenisse in un piccolo paese in cui la forza straniera è fondamentale. Le morti avvengono principalmente per eccesso di stress fisico, infarto e patologie derivanti al lavoro estenuante nei cantieri, senza considerare le morti per suicidio.
Ci furono già grandi polemiche quando nel 2010 venne scelto il Qatar; però ci furono investimenti di centinaia di milioni di euro che fecero chiudere un occhio all’Europa su una tragedia internazionale.
Classe 2^F