Il tiro con l’arco
L’arco come strumento di difesa, ma anche come strumento di caccia, svago e di sport è uno dei primi congegni primitivi evoluti e certamente una tra le invenzioni più originali dell’umanità, che lo ha sviluppato nelle varie aree del pianeta in tempi diversi e indipendenti. Si ritiene che la prima raffigurazione di un arco si possa indicare in un graffito di circa trentamila anni fa. Sicuramente sin dal Paleolitico l’umanità si serviva di questo strumento come sistema di caccia per tentare di colpire le prede mantenendosi a distanza di sicurezza.
Da quando è stato inserito nelle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972; è una delle specialità olimpiche. In Italia il tiro con l’arco fu a lungo considerato poco più di un passatempo per ragazzi; iniziò ad essere praticato come sport negli anni trenta, sotto il regime fascista, questa era infatti la disciplina riservata alle “Giovani Italiane”. Fu organizzato anche un campionato femminile promosso dall’Accademia di Educazione Fisica di Orvieto. Nel 1956 a Treviso prese forma la prima società (“Compagnia”) italiana e iniziarono a essere organizzate le prime competizioni, aperte a entrambi i sessi.
Ecco cosa comprende l’equipaggiamento dell’arciere: frecce, parabraccio, faretra e patelletta. Di seguito, invece, i componenti o accessori dell’arco: riser, flettenti, corda, rest, bottone, mirino, clicker, stabilizzazione.
In Italia esistono due diverse federazioni di tiro con l’arco: la Federazione Italiana Tiro con l’arco (FITARCO), fondata nel 1961, e la Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna (FIARC), nata nel 1983. A queste si aggiunge l’Unione Italiana Sport per Tutti (UISP) caratterizzata dal particolare stile di tiro “Dinamico”.
Classe 2^F