Articoli giornalino – IL MILIONE – SUZZARA https://icsilmilione-suzzara.edu.it IL MILIONE - SUZZARA Tue, 27 Dec 2022 15:53:56 +0000 it-IT hourly 1 L’archeologia racconta: curiosità longobardiche https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/larcheologia-racconta-curiosita-longobardiche/ Tue, 27 Dec 2022 15:53:56 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9014 Lo scorso 16 dicembre abbiamo incontrato l’archeologa Monica Lupparelli che, in diretta online da Foligno (Perugia), ci ha illustrato la storia della civiltà longobarda partendo da una citazione personale: “raccontare la storia attraverso gli oggetti”.
Siamo generalmente abituati a pensare che i Longobardi fossero semplicemente una popolazione germanica tra le più violente, troppo spesso considerati rozzi e sanguinari mentre Monica Lupparelli ci ha invece guidato verso un’altra riflessione storica.
Il viaggio che l’archeologa ci ha descritto con immagini e spiegazioni ci ha rivelato che da un semplice oggetto di metallo, ritrovato per caso in una tomba, si può raccontare un’intera civiltà. E proprio da una necropoli inizia il nostro cammino.
Sembra macabro scavare nelle tombe ma forse non tutti sanno che spesso all’interno delle fosse longobarde si trovano oggetti e reperti che dicono tutto del sepolto, della sua vita, delle sue attività, del suo valore e del suo ruolo nella società.
Società che appare diversa da quello che si è sempre pensato.
Nel 568 d.C. re Alboino guida la prima ondata di Longobardi attraverso le Alpi friulane: la violenza dei centomila uomini scesi in territorio italiano, sotto il comando del sanguinario sovrano, diventa subito leggendaria.
Alboino passerà alla storia anche per la crudeltà rivolta alla moglie Rosmunda, rapita, costretta al matrimonio e obbligata al brindisi col teschio del padre invece del calice nuziale.
La civiltà longobarda non prevedeva una distinzione tra cittadini e soldati, ovvero gli uomini liberi rivestivano entrambi i ruoli ed in base alla loro ricchezza si potevano permettere armi meglio forgiate, più resistenti e preziose; quindi il guerriero nobile era il più avvantaggiato nell’armamento e il più temuto in battaglia.
Alla morte il soldato veniva sepolto con tutti gli oggetti e le armi che possedeva in vita per poter proseguire le sue guerre nell’aldilà ma, per gli archeologi, questa è una grande occasione per studiare l’abilità militare dei Longobardi.
La spada era di notevoli dimensioni, tra i 90 e i 100 cm di lunghezza, con una lama a doppio taglio e la punta arrotondata; questo perché non la si usava per infilzare il nemico ma si brandiva a mo’ di ascia. Lo scudo era in legno rivestito in cuoio con una parte centrale di metallo pregiato e decorata in oro. La parte centrale della protezione era quella più sensibile ai colpi e quindi il metallo era più adatto alla difesa.
Tra le armi ritrovate spicca lo scramasax, una specie di coltello con un solo filo di taglio, tipico proprio dei guerrieri longobardi.
Un altro oggetto molto significativo era la cintola, un’alta cintura di corda o di pelle, decorata con lingue in oro massiccio e che spesso viene tramandata di padre in figlio proprio come definizione della famiglia di appartenenza.
Monica Lupparelli ci ha mostrato alcune immagini delle sepolture e in alcune di queste ci ha fatto notare la presenza di uno scheletro animale: il cavallo del guerriero!
Infatti il destriero, alla morte del suo cavaliere, veniva sacrificato e sepolto insieme a lui a volte intero, a volte senza testa! ma ancora oggi non si conosce il motivo delle decapitazioni equine!
Ma non solo il cavallo subiva questo triste destino: anche i cani potevano essere tumulati insieme al soldato. Perchè? perché i cani erano addestrati alla caccia e quindi l’abilità venatoria era considerata alla pari delle capacità guerriere. Un abile cacciatore era anche un valoroso soldato e viceversa!
Il nostro viaggio archeologico nelle tombe longobarde ci ha mostrato la sepoltura di un bambino molto piccolo, probabilmente morto a cinque o sei anni, ma tumulato insieme alle armi di un adulto; probabilmente i suoi parenti volevano che nell’aldilà sapessero da quale importante famiglia discendeva e quale impavido combattente sarebbe diventato.
Questa sepoltura è stata rinvenuta a Mantova, in via Rubens, dietro a piazza Pallone nel complesso di Palazzo Ducale.
E le donne? che ruolo avevano nella società longobarda?
Le donne erano dedite alla gestione della famiglia, alla crescita dei figli e alla cura del taglio dei capelli. Il rito del taglio dei capelli del soldato era molto importante nella famiglia e nella comunità.
Infatti i reperti archeologici sepolcrali ci mostrano donne con lunghi abiti e una cintola impreziosita da fibule (spille) e… cesoie (forbici) di grosse dimensioni. Nelle sepolture femminili sono state ritrovate anche ceramiche di pregevole manifattura sicuramente utilizzate nei banchetti.
Il cibo come status symbol era un punto determinante per la famiglia all’interno delle tribù: gli ospiti potevano apprezzare le portate e il lusso delle vettovaglie e constatare la ricchezza e l’importanza dei padroni di casa. Ancora oggi, quando ci sono ospiti a casa, tiriamo fuori il “servizio buono” e prepariamo i piatti più prelibati per mostrare il nostro lato migliore.
Le famiglie longobarde vivevano in piccoli villaggi costituiti da capanne coniche di non grandi dimensioni, interrate di quasi mezzo metro, con un grosso focolare al centro che serviva ovviamente per scaldare e cucinare ma anche per mantenere secche “affumicate” le sterpaglie del tetto e impedirne il deterioramento per umidità e muffe. Al centro del villaggio ci poteva essere una capanna più grande, di forma rettangolare, dove viveva la famiglia capostipite o il re e che in parte serviva anche come magazzino della tribù, per conservare il cibo, gli attrezzi o alcune armi.
I villaggi spesso venivano costruiti sulle rovine dei borghi romani proprio per un discorso di continuità; quindi non possiamo parlare di distruzione longobarda bensì di ricostruzione.

Torniamo ad osservare le necropoli (dal greco necros, morti e polis, città) per scoprire alcune curiosità.
I Longobardi seppellivano i loro defunti in un unico territorio, in fosse scavate e contrassegnate da una pertica (nome di origine longobarda che significa paletto) per le famiglie “normali” oppure coperte da una specie di casetta per le famiglie più nobili o importanti. Se ci riflettiamo un attimo, anche i nostri cimiteri moderni hanno alcune tombe a terra, contrassegnate da una lapide, oppure alcune casette, chiamate cappelle, di famiglia.
All’interno delle sepolture sono stati ritrovati dei veli bianchi, sudari, posti sui volti dei defunti. Spesso su questi veli era cucita una crocetta d’oro massiccio che per noi oggi rappresenta un reperto molto importante per lo studio del culto dei morti e quindi della società longobarda.
Il sudario bianco ricorda qualcosa? sembra che proprio da questa usanza di coprire il volto col velo bianco abbia origine il “nostro” fantasma nascosto da un lenzuolo!

Alla fine di questa interessante lezione abbiamo capito che dobbiamo molto alle popolazioni longobarde, spesso maltrattate nei libri di storia.
Da loro derivano alcune tradizioni famigliari come la cura dei defunti.
Ma anche le tecniche orafe e di lavorazione dei metalli.
Inoltre molte parole di origine longobarde vengono usate ancora oggi quotidianamente come alcune parti del corpo: guancia, anca, schiena, milza (…); oppure parole come stamberga, balcone, scaffale, zuffa, sguattero e verbi come russare, schernire (…). Ai Longobardi, abili cavalieri, dobbiamo anche l’invenzione della staffa come oggetto e come vocabolo.
I Longobardi, che così si autodefinirono – dalla lunga barba – per distinguersi da altre popolazioni germaniche, meriterebbero maggiori approfondimenti magari ancora insieme all’archeologa Monica Lupparelli che ringraziamo per la disponibilità e la simpatia!

Classe 1^C

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La guerra in Ucraina https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/la-guerra-in-ucraina-2/ Tue, 27 Dec 2022 10:31:14 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9013 La guerra in Ucraina, scoppiata il 24 febbraio 2022, ha origini antiche.
La divisione fra Russia e Ucraina nasce fin dall’indipendenza dell’Ucraina, nel 1991: lì il paese si divide a metà, con un ovest cattolico e filoeuropeo e un est filorusso, che ha il suo punto dominante nelle due repubbliche autoproclamate nel Donbass: Donetsk e Luhansk, dove si parla ancora il russo come prima lingua.
Ecco le principali cause che hanno portato allo scoppio della guerra:
1) Russia, Bielorussia e Ucraina sono state definite le tre sorelle slave; tre Stati, molto simili fra loro, strettamente imparentati anche a livello di legami familiari Con la caduta dell’Unione sovietica nel 1991 gli stati si sono formalmente separati, ma la Russia continua a voler riportare le due nazioni sotto il suo governo.
2) Il secondo punto di guerra fra Mosca e Kiev riguarda l’apertura dell’Ucraina verso l’Europa. La vicinanza dell’Ucraina all’Europa non è mai piaciuta a Mosca, che si è sentita minacciata dall’apertura dell’Ucraina all’occidente. 3) Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’Ucraina ha rivestito il ruolo di stato-cuscinetto: uno stato, in sostanza, che mantiene una neutralità tattica fra due superpotenze, per evitare possibili conflitti. Ma dall’indipendenza del 1991 l’Ucraina ha mostrato, con diversi segnali, di voler entrare nella NATO. Se l’ingresso non è ancora avvenuta è solo perché la NATO non può accettare stati che abbiano ancora conflitti irrisolti al proprio interno. La possibilità di avere uno stato confinante che si trova dalla parte della NATO è bastata per mettere in allarme la Russia e farle percepire la minaccia di una espansione occidentale.
Così all’alba del 24 febbraio 2022, alle 6 di mattina, il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina. Il conflitto va ormai avanti da più di sette mesi.
Il 9 novembre Serghei Surovikin, comandante delle operazioni russe in Ucraina, ha riferito l’ordine del Ministero della Difesa russo di ritirare le truppe dalla città di Kherson. Però nell’Oblast di Kherson continuano i combattimenti fra soldati russi e ucraini. Questi ultimi stanno riprendendo il proprio territorio.
La ritirata dei russi da Kherson ha un alto valore simbolico. La città era infatti il simbolo di Mosca, del successo dell’avanzata delle proprie truppe a occidente; infatti esso il punto fondamentale delle linee di rifornimento dalla Crimea. Per mettere al sicuro il controllo sulla penisola, la Russia potrebbe ora essere costretta a muovere parte del proprio contingente verso sud. Verrebbe così a indebolirsi il controllo sui territori occupati più a nord e questo potrebbe facilitare le operazioni di controffensiva di Kiev. Nel frattempo, il presidente ucraino Vladimir Zelensky si dice disponibile a ragionare di eventuali colloqui di pace con la Russia. L’annuncio calma in parte le preoccupazioni dei paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, che sarebbero proprio dietro alla richiesta di una apertura in tal senso. Ancora oggi la guerra continua e ci sono molti immigrati dell’Ucraina che arrivano in stati come l’Italia.

Classe 2^F

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Lo scandalo dei mondiali di calcio in Qatar https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/lo-scandalo-dei-mondiali-di-calcio-in-qatar/ Tue, 27 Dec 2022 10:29:24 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9012 Quest’anno i mondiali di calcio si svolgeranno in Qatar, a Doha; dietro questo evento si nascondono molte vittime straniere che lavorano per la costruzione di stadi e infrastrutture come strade, aeroporti, mezzi pubblici, hotel e ristoranti.
Sono più di 6500 i lavoratori immigrati morti e provengono soprattutto da India, Nepal e Bangladesh. Lavorano in condizioni disumane per un numero di strutture senza precedenti in un’area geografica che ne era completamente sprovvista.
Un gigantesco cantiere nazionale per la costruzione di sette nuovi stadi e la ristrutturazione di altri quattro, che ha tolto la vita a tantissimi lavoratori senza diritti e spesso dimenticati dallo stato.
In Qatar chi ha provato a denunciare lo sfruttamento dei lavoratori e le morti legate all’organizzazione dei mondiali ha fatto una brutta fine, si era già previsto che ci fossero molte vittime ma non a livelli così eccessivi.
Le pessime condizioni dei lavoratori sono rimaste le stesse negli ultimi anni senza che nessuno intervenisse in un piccolo paese in cui la forza straniera è fondamentale. Le morti avvengono principalmente per eccesso di stress fisico, infarto e patologie derivanti al lavoro estenuante nei cantieri, senza considerare le morti per suicidio.
Ci furono già grandi polemiche quando nel 2010 venne scelto il Qatar; però ci furono investimenti di centinaia di milioni di euro che fecero chiudere un occhio all’Europa su una tragedia internazionale.

Classe 2^F

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Personaggi: Lady Diana https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/personaggi-lady-diana/ Tue, 27 Dec 2022 10:27:23 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9011 Diana Spencer, conosciuta come Lady Diana o Lady D, è nata nel pomeriggio del 1º luglio 1961 a Sandringham, nel Norfolk, quarta di cinque figli del visconte e della viscontessa Althorp. Quella degli Spencer è una delle più antiche e importanti famiglie britanniche, strettamente connessa con la famiglia reale da diverse generazioni.
Diana è cresciuta a Park House, nella residenza reale di Sandringham. La bambina aveva solo sette anni quando i suoi genitori si separarono.
Nel 1977, all’età di 16 anni, durante una battuta di caccia, Diana conobbe il principe del Galles Carlo, che allora frequentava sua sorella maggiore Sarah. L’erede al trono aveva 29 anni e già da tempo si trovava sotto pressione perché doveva trovare una ragazza di buona famiglia e sposarsi.Nel gennaio del 1979 Diana e Sarah vennero invitate personalmente dalla regina Elisabetta. Diana incontrò nuovamente il principe nell’estate del 1980, durante una festa organizzata nella tenuta di campagna dall’amico Philip de Pass.
Intanto gli incontri con Carlo proseguivano e, nelle settimane a seguire, Diana fu sua ospite. Il 6 febbraio 1981 Carlo invitò Diana al castello di Windsor e le chiese di sposarlo.
Il matrimonio si svolse mercoledì 29 luglio 1981 nella cattedrale di San Paolo a Londra e alla cerimonia parteciparono infatti oltre 2000 invitati.
Il 21 giugno 1982, in un’ala riservata del St Mary’s Hospital, nel quartiere di Paddington, a Londra, Diana diede alla luce William Arthur Philip Louis. È il primo principe britannico a nascere in un ospedale pubblico anziché a palazzo. 2 anni dopo nasce Harry Charles Albert David, il 15 settembre 1984,
Diana fu un’importante operatrice benefica, visitando malati in tutto il mondo e appoggiando campagne per la difesa degli animali, sulla prevenzione dell’AIDS e contro l’uso delle armi.
Ma durante gli anni novanta il matrimonio di Diana e Carlo subì una rottura. Entrambi i principi di Galles rivelarono, attraverso amici intimi, diverse cose alla stampa, incolpandosi a vicenda del fallimento del matrimonio. I primi sintomi di una difficile convivenza tra i due comparvero nel 1985 quando la principessa di Galles intraprese una relazione con il suo istruttore di equitazione, James Hewitt, e il principe tornò dalla sua vecchia fiamma Camilla Parker-Bowles. Il tradimento di Carlo rimase sconosciuto fino al maggio 1992, quando venne pubblicato Diana – La sua vera storia, di Andrew Morton.
Il divorzio venne ufficializzato il 28 agosto 1996.
Diana perse il titolo di Altezza Reale, conservando invece quello di Principessa di Galles.
Nel giro di un mese Diana cominciò a frequentare l’imprenditore egiziano Dodi Al-Fayed, figlio di Mohamed Al-Fayed, che la invitò a trascorrere l’estate con lui come sua ospite, insieme ai figli.
A fine agosto 1997 Diana e Dodi Al-Fayed trascorsero un paio di giorni di vacanza in Sardegna, a bordo dello yacht del padre di lui. I due lasciarono l’isola nella tarda mattinata del 30 agosto e decisero di fare tappa a Parigi prima di ritornare a Londra.
Diana e Dodi passarono la notte all’Hôtel Ritz, di proprietà della famiglia Al-Fayed, dove si accorsero di essere stati notati dai paparazzi, Mentre un’auto venne fatta uscire dall’ingresso principale del palazzo per distrarre i paparazzi, i due, usciti da un ingresso secondario, partirono a bordo di una Mercedes-Benz S280 scura seguendo la riva destra della Senna per raggiungere l’appartamento privato di Dodi.
Dopo aver accelerato per seminare gli inseguitori, l’autista Henri Paul perse il controllo dell’auto, mandandola a schiantarsi all’altezza del tredicesimo pilone del tunnel de l’Alma.
Le cause dell’incidente non sono tuttora del tutto chiarite, tanto che per molto tempo si è parlato di complotti e verità nascoste, tra cui la possibilità che Diana fosse stata vittima di un assassinio organizzato dai servizi segreti britannici; la sua figura e il divorzio dal principe Carlo avevano messo in pericolo la stabilità della Corona britannica.
Il 6 settembre, giorno del funerale, per le strade di Londra si riversano circa 3 milioni di persone.

Classe 2^F

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La lotta per il clima e le opere d’arte https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/la-lotta-per-il-clime-e-le-opere-darte/ Tue, 27 Dec 2022 10:25:28 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9010 Da un po’ di tempo ormai si sente parlare della continua lotta degli attivisti per il clima, rivolta soprattutto verso le opere d’arte. Perché queste persone lo fanno?. E soprattutto, perché proprio nei confronti dell’arte e non di qualcos’altro? Sono queste le domande che ci siamo fatti e a cui cercheremo di rispondere.
Questi attivisti che vanno a compiere atti simbolici per il nostro pianeta, hanno una motivazione ben precisa: la nostra specie non si rende conto dei danni che sta provocando al pianeta e non propone iniziative concrete. Gli attivisti sono convinti che per avere un futuro, la cosa migliore è agire. Anche se hanno una buona motivazione per compiere questi gesti non è corretto farlo.
Gli attivisti appartengono ad un’associazione chiamata “Just stop oil” che significa: fermiamo il petrolio. Le loro gesta sono rivolte contro l’arte perché hanno capito che ha un ruolo inestimabile nella vita degli uomini.
Tuttavia gli attivisti non vogliono rovinare le opere d’arte, ma bensì farsi notare e attirare la nostra attenzione, sperando di riuscirci però, danneggiano non le opere d’arte, protette da vetri molto resistenti, ma le loro cornici anche loro dal valore inestimabile.
Le persone che compiono questi atti considerati vandalici, non lo fanno quindi perché non gli piace l’arte, ma per cercare visibilità grazie ai social media che si stanno occupando di questa vicenda.
Cosa dovremmo fare per far sì che opere dal grande valore non vengano rovinate e che atti di questo tipo non capitino?
Dovremmo tutti renderci conto di quello che stiamo facendo al nostro pianeta e cercare di fermarci per riflettere.
Dobbiamo diventare noi tutti dei piccoli attivisti, ma rendendoci sempre conto di quello che stiamo facendo; esistono milioni di modi per farsi sentire e questo non è quello giusto!

Classe 2^E

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Personaggi: Marilyn Monroe https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/personaggi-marilyn-monroe/ Tue, 27 Dec 2022 10:21:24 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9008 Abbiamo scelto questo personaggio, perché ci interessava molto la sua storia. Siccome è stata fra i personaggi più importanti e famosi degli anni ’50 e noi ragazzi non la conosciamo molto bene, abbiamo deciso di scoprirne di più sulla sua storia.

Un’infanzia travagliata
Marilyn Monroe nasce il 1 giugno 1926 a Los Angeles con il nome Norma Jeane Baker Mortenson. La madre è una donna affetta da gravi disturbi mentali, che la costringono a frequenti ricoveri in un ospedale psichiatrico. La piccola Norma, trascorre infatti un’infanzia travagliata, poiché la madre, non può prendersi cura di lei. La piccola subisce quindi diversi affidamenti a famiglie e viene depositata presso vari orfanotrofi. Norma cerca un punto di appoggio, una guida, che la porta a sposarsi a soli sedici anni con il ventunenne James Dougherty. Il legame evidentemente è prematuro e infatti da lì a poco i due si separano e il matrimonio fallisce. Prima di questo avvenimento, però, avvengono diversi fatti importanti, come il suo ingresso nel mondo della stampa. Norma a quel tempo aveva trovato un lavoro presso un’industria aeronautica produttrice di paracaduti quando il fotografo David Conover, impegnato a documentare il lavoro femminile nel periodo bellico, la nota e la convince a intraprendere la carriera di modella e ad iscriversi ad una scuola specializzata. Norma, dopo aver riflettuto a lungo, accetta il lavoro che le cambierà il destino.
Da quel momento in poi conquista le copertine delle riviste, finché viene notata dalla Fox e le si aprono le porte di Hollywood. A vent’anni, nel 1946, divorzia dal suo secondo marito, si schiarisce i capelli e si cambia il nome in Marilyn Monroe: è la metamorfosi radicale che la porterà a diventare il sex-symbol del 20° secolo.

La sua carriera
La sua carriera di attrice inizia con parti da comparsa, come “Ladies of the chorus” e “Love Happy” del 1949 e con piccole, ma significative, parti che la lanciano nel firmamento del cinema. Nel 1952 ottiene il suo primo ruolo da protagonista in “La tua bocca brucia” e nel 1953 con “Niagara” ottiene il successo mondiale confermandosi una delle star più amate dal pubblico.
Seguono clamorosi successi come “La magnifica preda” del 1954 e “Quando la moglie è in vacanza”. Nello stesso anno Marilyn sposa il famoso giocatore di baseball, Joe DiMaggio, da cui divorzia nel giro di un anno.
Il fallimento anche di questa relazione le lascia dentro una ferita profonda e incancellabile, la prima di una serie che sarà destinata ad allargare sempre di più la sua sensazione di sconforto e di solitudine. Si trasferisce a New York per studiare all’Actor’s Studio, un impegno che le fa momentaneamente dimenticare i suoi travagli interiori. Qui conosce Arthur Miller, un intellettuale che poteva vantare la rappresentazione delle sue commedie in tutto il mondo. Marilyn ha l’illusione di aver finalmente trovato l’uomo della sua vita e i due si sposano nel 1956. L’anno dopo fonda la sua casa di produzione cinematografica, la Marilyn Monroe Productions, con cui gira il primo e unico film della sua casa di produzione. Come attrice si risolleva molto presto, ma la relazione con Miller traballa perché per Marilyn le tentazioni sono dietro l’angolo. La nuova fiamma che le provoca queste sensazioni è Yves Montand, il loro flirt è intenso e materia di gossip. Nel 1962 Marilyn riceve il Golden Globe come migliore attrice, avendo la conferma mondiale delle sue capacità. In questo periodo inizia anche una relazione segreta con il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy e con il fratello Robert. Ma l’instabilità emotiva della diva si aggrava, forse proprio a causa delle instabili storie d’amore in cui si getta. Stanca di essere considerata una dea, desiderava essere trattata semplicemente come una donna bisognosa di affetto. La conseguenza di questo tormentato stato psichico è che si rifugia nell’alcool e in varie cliniche. Nel 1962 esce il suo ultimo film: “Gli spostati” scritto per lei dal marito Miller e nello stesso anno divorziano. A causa delle continue crisi isteriche viene licenziata dal set e, un mese più tardi, nella notte fra il 4 e il 5 agosto 1962, viene trovata morta a casa sua, apparentemente suicidata, per un’ overdose di barbiturici, anche se molte voci hanno sempre sostenuto l’ipotesi dell’omicidio. Il mistero sulla sua morte non è mai stato completamente svelato, ma ha sicuramente contribuito a fare entrare Marilyn nel mito…

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I progressi della tecnologia https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/i-progressi-della-tecnologia/ Tue, 27 Dec 2022 10:12:12 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9007 Ora e nel futuro la tecnologia sarà ovunque.
Alcuni usano le tecnologie per fatti loro e altri per migliorare il mondo tipo come, per fare alcuni esempi, i droni per agricoltura, gli orto bot e altri tecno-gadget. Anche nelle scuole si impara l’informatica, e se vi chiedete a cosa serva l’informatica, allora sappiate che permette di risolvere dei problemi tramite una sequenza di operazioni che possono essere eseguite automaticamente da una macchina.
La nostra vita è cambiata grazie alla tecnologia, che è diventata parte integrante di ogni cosa che facciamo nella nostra quotidianità.
L’evoluzione tecnologica è stata rapidissima nel Ventunesimo secolo, infatti sono stati introdotti strumenti, mezzi e servizi a cui non siamo più capaci di rinunciare, modificando il nostro modo di vivere, di lavorare e di socializzare, quindi di comunicare con gli altri. Notevoli progressi sono stati fatti nell’intelligenza artificiale, in modo particolare nella medicina, per quanto riguarda operazioni o la sostituzione di alcune parti del corpo.
I nostri stessi smart sono dotati di sensori che possono controllare digitalmente la nostra salute, come il battito cardiaco, il tasso di ossigeno nel sangue o la temperatura corporea. Tutto questo perché è nato un nuovo stile di vita soprattutto dopo la pandemia.
Oggi infatti la realtà virtuale, i robot casalinghi, i social media e macchine per la sostenibilità ambientale sono diventate le tecnologie del momento. Siamo circondati ovunque da schermi, da computer e da cellulari che ci consentono di gestire la nostra vita con un semplice clic. Un esempio è “Alexa”, una tecnologia vocale capace di rispondere a domande, riprodurre musica e controllare casa con l’ausilio di videocamere, un aiuto notevole che sta facendo diventare le nostre abitazioni sempre più smart.
I computer e Internet sono sempre più veloci e l’accesso a Wi-Fi ci consente di essere sempre collegati, permettendo ogni genere di operazione anche dall’altra parte del mondo. Altra novità sono i veicoli elettrici, alcuni dei quali si muovono senza l’aiuto del conducente che pur presentando ancora dei limiti per il prezzo, stanno cominciando a prendere piede per far fronte al concetto di sostenibilità. Inoltre i mezzi tecnologici come il cellulare e gli iPad ora costruiti con materiali riciclati, vengono realizzati in modo tale da risparmiare energia e di rispondere alle nostre esigenze. A tutto questo, poi, si unirà ben presto la possibilità di viaggiare nello spazio, perché la tecnologia sta raggiungendo livelli sempre più alti, superando ogni confine.

Classe 3^E

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Una nuova scoperta per la medicina https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/una-nuova-scoperta-per-la-medicina/ Tue, 27 Dec 2022 10:07:26 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9006 Il premio Nobel per la Medicina 2022 è stato assegnato il 3 ottobre 2022 a Svante Pääbo, biologo e genetista svedese, per le sue scoperte che riguardano i genomi degli ominidi estinti e l’evoluzione umana. Il Professor Pääbo è considerato uno dei padri della paleogenetica, un
campo di ricerca incentrato sullo studio del passato attraverso l’esame del materiale genetico proveniente dai resti di
antichi organismi. Il Nobel a Pääbo rappresenta un premio che riguarda tutto un settore della ricerca associato a contributi importantissimi. “I nuovi studi di paleogenetica ci permettono di fotografare la storia dell’evoluzione in modo molto più preciso” ha dichiarato il Professor Barbujani. Svante Pääbo è stato il precursore della genetica più antica e il primo a sequenziare il genoma di neandertal nel 2010. La sequenza del genoma neandertaliano ha permesso di capire quanto la nostra specie sia diversa a livello genetico delle specie più antiche oggi estinte, di comprendere cosa ci rende umani. Ha permesso di identificare quali regioni del DNA della nostra specie siano il risultato di incroci tra sapiens e neanderthal, e come queste possano aver contribuito al nostro successo evolutivo e alla capacità di adattarsi a nuovi ambienti dimostrata dalla nostra specie.
Nel 2012 ha identificato una nuova specie di ominidi, l’uomo di Denisova, l’unica specie identificata sotto il profilo genomico prima che paleoantropologico. “Le scoperte di Paabo hanno permesso di fare passi da gigante su quella che è stata la nostra storia passata, sulla ricostruzione della nostra storia evolutiva e sulle interazioni con i nostri parenti più prossimi” afferma Silvia Ghirotto, professoressa del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie dell’Università di Ferrara.

Classe 3^E

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Personaggi: la regina Elisabetta https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/personaggi-la-regina-elisabetta/ Tue, 27 Dec 2022 10:02:54 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9005 Il 6 febbraio del 1952 a soli 25 anni inizia il regno di Elisabetta figlia del re Giorgio VI. Il suo è diventato il regno più lungo della storia dopo quello di Re Sole (Luigi XIV). Non è stata solo la regina d’Inghilterra, ma è stata regina anche di tutte le donne, una persona eccezionale, complicata e affascinante.
Regnando per 70 anni ha attraversato la storia e ha raggiunto il Giubileo di platino, traguardo storico e inarrivabile per chiunque altro. Costituzionalmente il suo governo è stato impeccabile, senza mai compiere uno sgarro. È stata a capo di un Paese sempre all’avanguardia su tantissime cose; il tutto con uno stile personalissimo, diventando poi iconico. Questo suo modo l’ha descritta molto mettendo in risalto le sue piccole, grandi manie, fissazioni, intolleranze e insicurezze.
Dal giorno che ha iniziato a regnare, sono stati molti i suoi incontri con i personaggi più influenti del pianeta: nel 1957 con il presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower, dopo 4 anni con John Kennedy a Buckingham Palace e con Papa Giovanni XXIII in Vaticano. Nel 1980 incontra Papa
Giovanni Paolo II, mentre nel 1983 Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti, e Michail Gorbaciov, segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Poi nel 1991 incontra George Bush (presidente degli Stati Uniti) e dopo 4 anni il leader sudafricano Nelson Mandela, e così via,
arrivando a conoscere tutti i nuovi presidenti degli Stati sia americani sia italiani (es. Sergio Mattarella) e tutti i Papi che si susseguiranno fino ad arrivare a quest’anno, quando, purtroppo, ci ha lasciato. Ma questa grande e importante donna non solo ha incontrato capi dello Stato e del Vaticano, ma anche icone del cinema e della musica, come Gina Lollobrigida, Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Barbara Streisand, Liz Taylor, Madonna, Angelina Jolie… In questo modo, Elisabetta II si è spenta a 96 anni, diventando uno dei simboli del Novecento.

Classe 3^E

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Regali di Natale: videogiochi o giochi da tavolo? https://icsilmilione-suzzara.edu.it/giornalino/regali-di-natale-videogiochi-o-giochi-da-tavolo/ Tue, 27 Dec 2022 09:58:10 +0000 https://icsilmilione-suzzara.edu.it/?post_type=giornalino&p=9004 In questi giorni in televisione e sul web ci sono pubblicità di nuovi videogiochi e giochi da tavolo, tante idee per i prossimi regali. Nell’era dei videogiochi e delle console domestiche l’uso dei giochi da tavolo sta scomparendo. L’avvento del digitale ha cambiato le nostre abitudini. Siamo incollati allo schermo, amiamo creare i nostri momenti di relax facendo ciò che più ci piace. Possiamo svolgere tantissime attività col computer o con lo smartphone: lavoro, gioco, studio, praticamente tutto. I videogiochi sembrano avere superato definitivamente i giochi da tavolo. Eppure tutti hanno nella propria mente il ricordo di serate passate in compagnia e in famiglia attorno ad un tavolo a giocare a Monopoli, a Risiko o per le feste a tombola. I giochi da tavolo hanno degli oggetti concreti come tabellone da gioco, pedine, dadi, carte e altri elementi che sono essenziali pera portare a termine la partita. È bello riunirsi e passare delle ore in compagnia. Esistono i giochi da tavolo che ci piacciono di più e quelli che invece ci attirano di meno, ma a tutti piace passare qualche ora in compagnia attorno a un tavolo. Talvolta si è talmente presi che abbandonare un gioco o non giocarci per parecchio tempo provoca dispiacere.
Gli sviluppatori dei videogiochi l’hanno
capito e stanno cercando di modernizzare i giochi da tavolo, creando qualcosa di nuovo, al passo coi tempi. Stanno sviluppando app e versioni digitali per tablet degli intramontabili Monopoli e Risiko. I videogiochi sono molto accattivanti con la grafica e gli effetti speciali riescono a trasportarti in una realtà virtuale. Possono sviluppare memoria e riflessi, ma spesso c’è il rischio di farsi prendere troppo dal gioco, di dimenticare sé stessi e il mondo circostante, di non volere smettere. Questo è difficile che avvenga coi giochi da tavolo, perché sono un’occasione per interagire con gli altri divertendosi.
Pur essendo un
appassionato di videogiochi, fin da bambino mi è sempre piaciuto giocare ai giochi da tavolo e porto con me il ricordo piacevole di quelle serate in famiglia. A mio parere le relazioni tra i giocatori, costituite da parole e da sguardi, il rapporto con gli oggetti che simboleggiano la sfida, l’ascolto degli altri, la condivisione delle regole, sono aspetti propri dei giochi da tavolo che non si trovano nei videogiochi dove la sfida è con spesso con sé stessi o con altri giocatori on-line. Giocando si impara e forse l’idea di modernizzare i giochi da tavolo di successo con app e versioni digitali permetterà in futuro di non perdere questi giochi tradizionali e non farli diventare scatole in soffitta. Cosa farsi regalare quindi per Natale? In questo caso vince……il gioco da tavolo.

Un consiglio per i videogiocatori
È vero che abbiamo detto che tra i videogiochi e i giochi da tavolo vincono i giochi da tavolo, ma i videogiochi non sono noiosi anzi…Il mio preferito è “Fifa 23”, uno dei videogiochi più venduti in questo momento, che piace sia ai ragazzi che agli adulti. È un videogioco sviluppato dalla EA Sports, in cui si gioca a calcio; ha più di 25 campionati (Premier League, Bundesliga, Serie A...) ed è stata aggiunta pure la “Fifa World Cup Qatar 2022″ oltre a ogni tipo di competizione internazionale per club. Ci sono, inoltre, altre modalità come “Ultimate team”, in cui crei la tua squadra del cuore. In questo gioco c’è la modalità allenatore, cioè la possibilità di creare il tuo allenatore o sceglierne uno già esistente e puoi anche acquistare dei giocatori. Per me “FIFA 23” è uno dei giochi più belli con cui ho giocato e consiglio agli altri di acquistarlo perché è come se tu giocassi a calcio nella realtà.

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